(seguito di La via per la longevità - 1° parte)
Fenomeni avversi di origine naturale = la sventura di
possedere un metabolismo basale, inevitabile conseguenza di un
rendimento energetico imperfetto, è già una condanna alla quale è
impossibile sottrarsi.
Fenomeni avversi di origine sociale = supponiamo che, perfettamente allineato con i concetti di “qui ed ora” e di “che cosa mi sbatto a fare”,
mi adagi mollemente in un comodo giaciglio posto di fianco alla porta
di casa mia. Supponiamo, inoltre, che, per ridurre ulteriormente il mio
dispendio energetico, decida di appisolarmi in codesto tiepido meriggio
primaverile, seppur dolcemente ventilato.
Supponiamo, inoltre, che un viandante transiti per la stessa strada che conduce alla mia dimora.
Il viandante ha per sua stessa natura numerose caratteristiche difficilmente accettabili.
In primo luogo, viandando, per l'appunto, altera lo stato di quiete dell'universo.
In seconda istanza, sempre viandando, rischia di perdersi.
Inoltre,
nel timore di aver smarrito la retta via (affermazione peraltro certa,
per il fatto che ha commesso l'imperdonabile errore di non rimanere a
casa propria a poltrire), tende a cercare rassicurazioni.
Infine, il suo peregrinare lo fa sentire solo, quindi, alla prima occasione, “attacca bottone” a chiunque incontri.
Il caso vuole che il sottoscritto, beato nonché intento a fare un bel niente, si trovi sulla sua strada.
Il viandante mi sveglierà per sottorpormi un quesito per me affatto trascurabile oltreché dannoso?
Certamente!
Ne soffrirò io soltanto? No! Tutto il Pianeta ne risentirà in modo nefasto, anche se in misura variabile e pertanto difficilmente quantificabile.
E
non finisce qui. Dopo essere stato strappato contro il mio volere dalle
braccia di Morfeo, per evitare ulteriori danni mi vedrò costretto a
spostarmi per dormire, che ne so, sul letto o sul lato opposto della
casa che affaccia sul cortile (dove non dovrebbe passare nessuno).
Non dovrebbe, appunto!
Ma come posso essere certo che il prossimo viandante, non trovando anima viva lungo la strada, non si intrufoli nel cortile?
Costruendo
una palizzata o, meglio ancora, un muro di recinzione. Tutta questa
fatica chi me la ripagherà? Quanto giorni di vita, posso aver perduto a
causa dell'invadente viandante? E, quel che è ancora peggio, se andando
contro le leggi di natura commettessi un peccato sufficientemente grave
da spedirmi all'inferno? Ma quest'ultima è materia metafisica...
Ci
sarebbero ulteriori considerazioni da aggiungere, ma le evito in quanto
ritengo già sufficienti le motivazioni addotte per desiderare di
leggere i prossimi capitoli che spiegheranno come sottrarsi al precoce
invecchiamento.
Continua...
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