giovedì 25 agosto 2016

La via per la longevità - 2° parte

(seguito di La via per la longevità - 1° parte)

Fenomeni avversi di origine naturale = la sventura di possedere un metabolismo basale, inevitabile conseguenza di un rendimento energetico imperfetto, è già una condanna alla quale è impossibile sottrarsi.
Fenomeni avversi di origine sociale = supponiamo che, perfettamente allineato con i concetti di “qui ed ora” e di “che cosa mi sbatto a fare”, mi adagi mollemente in un comodo giaciglio posto di fianco alla porta di casa mia. Supponiamo, inoltre, che, per ridurre ulteriormente il mio dispendio energetico, decida di appisolarmi in codesto tiepido meriggio primaverile, seppur dolcemente ventilato.

Supponiamo, inoltre, che un viandante transiti per la stessa strada che conduce alla mia dimora.
Il viandante ha per sua stessa natura numerose caratteristiche difficilmente accettabili.
In primo luogo, viandando, per l'appunto, altera lo stato di quiete dell'universo.
In seconda istanza, sempre viandando, rischia di perdersi.
Inoltre, nel timore di aver smarrito la retta via (affermazione peraltro certa, per il fatto che ha commesso l'imperdonabile errore di non rimanere a casa propria a poltrire), tende a cercare rassicurazioni.
Infine, il suo peregrinare lo fa sentire solo, quindi, alla prima occasione, “attacca bottone” a chiunque incontri.
Il caso vuole che il sottoscritto, beato nonché intento a fare un bel niente, si trovi sulla sua strada.
Il viandante mi sveglierà per sottorpormi un quesito per me affatto trascurabile oltreché dannoso?
Certamente!
Ne soffrirò io soltanto? No! Tutto il Pianeta ne risentirà in modo nefasto, anche se in misura variabile e pertanto difficilmente quantificabile.
E non finisce qui. Dopo essere stato strappato contro il mio volere dalle braccia di Morfeo, per evitare ulteriori danni mi vedrò costretto a spostarmi per dormire, che ne so, sul letto o sul lato opposto della casa che affaccia sul cortile (dove non dovrebbe passare nessuno).
Non dovrebbe, appunto!
Ma come posso essere certo che il prossimo viandante, non trovando anima viva lungo la strada, non si intrufoli nel cortile?
Costruendo una palizzata o, meglio ancora, un muro di recinzione. Tutta questa fatica chi me la ripagherà? Quanto giorni di vita, posso aver perduto a causa dell'invadente viandante? E, quel che è ancora peggio, se andando contro le leggi di natura commettessi un peccato sufficientemente grave da spedirmi all'inferno? Ma quest'ultima è materia metafisica...

Ci sarebbero ulteriori considerazioni da aggiungere, ma le evito in quanto ritengo già sufficienti le motivazioni addotte per desiderare di leggere i prossimi capitoli che spiegheranno come sottrarsi al precoce invecchiamento.

Continua...

Nessun commento:

Posta un commento