(seguito di La via per la longevità - 2° parte)
Capitolo 1 - Considerazioni essenziali
Dicevasi, per l'appunto, che una vita lunga e felice richiede lunghe e attente considerazioni.
Al
momento della nascita, l'individuo si ritrova in uno stretto
circondario (non avendo alcuna possibilità di esplorare molto più in là
del proprio naso, per di più generalmente corto) assolutamente
sconosciuto.
Inoltre, ingrati e gravosi compiti lo affliggono sin dal primo respiro.
Respiro che, fino a pochi istanti prima, era assolutamente inutile, giovando dello sforzo materno in tal senso.
Credo
bene che la prima azione che un neonato compie sia di mettersi a
piangere! Per poter conoscere la pigrizia deve già matterla a dura prova
sforzandosi di assumere ossigeno dall'atmosfera ed emettere anidride
carbonica. E, come se non bastasse, espandendo e contraendo il torace,
fatica immane, ma necessaria. Come si suol dire, non si può risalire in
superficie se non si è toccato il fondo!
Identica sorte toccherà a
breve al neonato di cui sopra, nel momento stesso in cui proverà quel
languore chiamato fame e l'altra spinta interiore denominata sete.
All'inizio,
forse per non accanirsi eccessivamente sul piccolo umano, la natura ha
previsto un'alimentazione liquida che sazia tanto la fame quanto la
sete: il latte materno. L'assunzione di questo nutriente completo
richiede peraltro ben poco sforzo e l'azione istintiva è efficace e
semplice.
Ma lo svezzamento è in agguato e ben presto la creatura
sarà costretta ad essere imboccata. La dimostrazione di come i neonati
gradiscano il cambiamento è quantificabile conteggiando il numero delle
volte in cui la creatura sputerà la minestrina o quant'altro propostogli
dallo chef. Anche in questo caso, l'istinto propenderebbe naturalmente
per una soluzione meno faticosa.
Continua... (venerdi 16 settembre 2016)
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