Per introdurre il prossimo libro Guerrieri stanchi di lottare di Samantha Fumagalli devo dire qualcosa a proposito della Dermoriflessologia, perché il saggio, oltre a rivolgersi ai Guerrieri e alle Amazzoni stanchi di combattere per aiutarli a trovare un nuovo approccio alla vita, propone anche un percorso psico-alchemico supportato da questa interessante metodologia.
La Dermoriflessologia è una disciplina
olistica e una tecnica riflessologica che utilizza la superficie cutanea come
specchio della sfera psicosomatica. È stata ideata nel 2004 da Samantha
Fumagalli e Flavio Gandini, dopo oltre 10 anni di studi e ricerche, portati
avanti sulla base dalle scoperte del neurologo Giuseppe Calligaris (1876-1944).
Si tratta di una metodologia innovativa che nasce dai risultati scientifici
rilevati sul campo.
Emozioni e pensieri producono risposte a
livello somatico e le condizioni fisiche influenzano pensieri ed emozioni.
Questa stretta relazione si riflette sulla pelle, dove è possibile individuare
e riconoscere i flussi dell’energia e le memorie cristallizzate nel corpo e nei
sistemi energetici. Sempre attraverso la pelle è possibile inviare segnali al
corpo e alla psiche per indurre risposte di riequilibrio, autoguarigione o
stimolare sentimenti positivi e facoltà superiori.
La Dermoriflessologia si fonda su due
leggi basilari: la Triplice Corrispondenza, che stabilisce una relazione ben
precisa tra psiche, corpo e pelle, e la Legge dei Complementari, che individua
le energie contrapposte per ristabilire l’equilibrio.
Le zone della pelle, per effetto della
Triplice corrispondenza, si mostrano ipersensibili in presenza di un disturbo
di carattere emotivo o fisico, quindi rappresentano il pannello di controllo che evidenzia quale tipo di problema
siamo chiamati a fronteggiare. A questo punto, la Legge dei Complementari ci
fornisce il pannello di intervento,
per la messa in atto delle forze per il recupero del benessere.
La mappatura delle zone cutanee è in
larga misura da attribuire a Giuseppe Calligaris, il geniale neurologo italiano
che, nella prima metà del Novecento, ha svolto un’opera di ricerca monumentale,
catalogando migliaia di punti riflessi e i relativi aspetti somatici ed
emozionali a essi collegati. Possiamo senza dubbio affermare che Calligaris è
stato il faro illuminante e una fonte d’ispirazione inesauribile per la
Dermoriflessologia, anche se la disciplina, la tecnica e la metodologia
applicativa si devono a Gandini e Fumagalli.

Partiamo dalle mani: sul palmo ci sono
dieci linee primarie che ci raccontano tutto ciò che vogliamo sapere in merito
alle condizioni fisiche, mentre sul dorso possiamo conoscere lo stato
dell’umore. Disseminate sul corpo, poi, ci sono piccole aree circolari (della
grandezza di circa un centimetro di diametro), chiamate Placche cutanee delle
Età, in ciascuna delle quali è racchiuso il collegamento alle memorie di un
anno della nostra vita. Se a una determinata età abbiamo attraversato un periodo
difficile o subito un trauma, la corrispondente zona cutanea denuncerà
ipersensibilità per indicare che ci stiamo portando appresso un problema non
risolto. Esistono, inoltre, Placche cutanee specifiche per tutta la vasta gamma
di sentimenti che possiamo provare, Placche per i sogni e Placche che parlano
delle nostre facoltà umane, spirituali e metapsichiche (come la radioestesia, la
chiaroveggenza, la telepatia eccetera).
Sulla pelle è riflesso tutto l’universo,
sia quello esterno sia quello interno, e sempre attraverso la pelle possiamo
inviare segnali alla psiche e al corpo, in modo da indurre risposte di
auto-guarigione, migliorare la conoscenza di sé, scoprire i talenti nascosti e
sviluppare le facoltà superiori. Questo significa che se ci sentiamo tristi,
demotivati e scoraggiati, possiamo intervenire direttamente con una
stimolazione cutanea per attivare sentimenti quali l’ottimismo, l’entusiasmo,
la gioia e la felicità; oppure se scopriamo che un organo è in difficoltà,
possiamo dargli una mano affinché la sua dinamica energetica riprenda efficacia.
Lo stesso discorso vale per le percezioni extrasensoriali, gli stati alterati
di coscienza, la visione dei campi aurici, il contatto con spiriti disincarnati
e tutte le esperienze oniriche.
Il processo alchemico, tanto caro a
quegli studiosi che, in ogni epoca e luogo, hanno ricercato i segreti della
trasformazione della materia e dell’anima, è racchiuso in ciascuno di noi. Il
vero laboratorio alchemico siamo noi e oggi la Dermoriflessologia mette a
disposizione la metodologia e gli strumenti per innescare la trasformazione sia
sul piano fenomenico sia su quello animico.
Bibliografia:
A presto,
Nike